Il fondo Disegni tecnici Ansaldo è pervenuto in Fondazione Ansaldo dopo un'operazione di salvataggio condotta nel 2016 in un deposito un tempo utilizzato dalla società Ansaldo, dove furono ritrovate alcune cassettiere e bancali contenenti diverse centinaia di pacchi di disegni in completo stato di degrado.
La documentazione si presentava fortemente danneggiata sia dall'umidità, sia dalla muffa, sia dall'attacco di roditori. Purtroppo non tutti i disegni si sono salvati, alcuni erano resi totalmente illeggibili dall'umidità e dalle muffe, mentre altri presentavano lacerazioni talmente gravi da non poter essere recuperati.
Sono stati salvati e trasferiti in Fondazione 763 pacchi, contenenti una media di 50 disegni ciascuno per un complessivo stimato di oltre 38.000 esemplari. Sfortunatamente insieme ai disegni non è stato trovato alcun repertorio o altro strumento di corredo.
All'interno dei pacchi i disegni si presentavano arrotolati attorno ad un'anima di legno, in molti casi a sua volta oggetto di attacchi di insetti, lunga circa un metro e mezzo e larga circa 40 cm.
Il primo passo è stato dunque mettere in sicurezza il maggior numero di disegni e di ricondizionarli in scatole non acide realizzate appositamente per la conservazione di questi delicati supporti, cercando al contempo di mantenere l'integrità del pacco di provenienza.
Contestualmente è stato redatto un elenco di consistenza in base all'intestazione presente sul pacco. Da tale intestazione è apparso subito evidente come tutti i disegni provenissero dall'archivio del solo Meccanico Ansaldo, mentre dall'analisi dei contenuti si è visto come questi si riferissero principalmente alla produzione di artiglierie, alla produzione ferroviaria (entrambe filiere di punta del Meccanico) e in misura molto minore planimetrie degli stabilimenti sociali.
Dal punto di vista dei supporti e delle tecniche utilizzate, sono presenti disegni a matita su carta, a china su carta telata, a volte arricchiti con elementi aggiunti con acquerello, matite o china colorate, copie cianografiche, copie eliografiche e radex.
Per quanto riguarda il formato, si tratta in molti casi di disegni fuori standard, alti fino al metro e mezzo e lunghi fino i due metri e mezzo o più.
Nella maggioranza dei casi i disegni presentano un identificativo originale alfanumerico che si è scelto di mantenere e che rimanda ad una specifica produzione: "A" indica le artiglierie, "I" gli impianti (intesi cose stabilimenti industriali), "C" i carri ferroviari, "R" e "Ro" il materiale rotabile e ferroviario. Nel caso invece di disegni senza alcun identificativo e di copie tratte da originali realizzati da società diverse dall'Ansaldo, quindi con un loro proprio sistema di numerazione, si è preferito attribuirne uno con l'indicazione SN (senza numero) e il riferimento al pacco di provenienza. L'eventuale numerazione data da altre case produttrici è in ogni caso sempre segnalata.
La selezione dei disegni da digitalizzare è avvenuta sia in base ad un criterio di migliore conservazione (difficilmente verrà movimento o consultato in originale un disegno disponibile in digitale) sia per interesse del contenuto.
La schedatura e la digitalizzazione del presente materiale, tuttora in corso, è stata possibile grazie alla collaborazione di Beatrice Carabelli, Vanda Moroni, Matteo Trotta e Giorgio Verga.